Risk based thinking

Se avete mai incrociato le dita sperando che la linea non si fermi proprio quel giorno o che non si presentino problemi proprio su quella commessa cosi importante, potreste trovare interessante saperne di più sul risk based thinking.

Il risk based thinking è un atteggiamento mentale basato sulla prevenzione che può fare la differenza sui risultati di lungo termine sia del manager che progetta soluzioni organizzative che dell’ingegnere che progetta processi, prodotti, impianti.

In pratica si tratta di porsi delle domande su cosa potrebbe non funzionare nel futuro e quali ne sarebbero le conseguenze. Vuol dire pensare in anticipo a come prevenire i problemi e a come reagire.

Un atteggiamento forse scontato ma spesso poco efficacemente applicato tanto che nella stesura della norma ISO 9001:2015 il normatore ha richiesto in modo esplicito di ricorrere al risk based thinking come strumento per raggiungere gli obiettivi per la Qualità e servire adeguatamente il mercato.

Riporto di seguito una breve guida per quanti mi hanno chiesto un suggerimento su come allenare un tale atteggiamento mentale per guardare i propri processi aziendali in termini di risk based thinking:

  1. chiedetevi quali sono i processi che influiscono sul raggiungimento degli obiettivi strategici della vostra impresa.
  2. chiedetevi quali sono i processi che garantiscono i requisiti essenziali nel vostro business.
  3. individuate le prassi, le procedure, i controlli presenti nei processi individuati.
  4. chiedetevi cosa succederebbe se una procedura od un controllo non fossero eseguiti adeguatamente. Allenatevi a pensare in termini 9di conseguenze e a stimarne la gravità.
  5. individuate la frequenza con cui si verificano i problemi. Ad esempio valutate la frequenza di disservizi, difetti, guasti, rilavorazioni.
  6. individuate chi si è accorto in passato del verificarsi del problema ed in quale punto del processo: è stato un cliente/utente, un dipendente, un dispositivo automatico di allarme? Allenatevi a valutare la rilevabilità di ogni problema in ogni punto del processo.
  7. chiedetevi sempre rispetto agli obiettivi strategici ed ai requisiti essenziali, quali problemi si potrebbero presentare che non si sono mai verificati prima, con quale probabilità, in quale punto del processo sarebbero rilevabili e da chi, valutatene le conseguenze.

I precedenti punti ci allenano a valutare i rischi da questo punto in poi si passerà a pensare in termini di prevenzione e gestione dei rischi.

Gestione dei rischi

  1. identificate il grado di rischio tollerabile.
  2. per ogni evento indesiderato chiedetevi come si possa diminuirne la probabilità, la gravità ed in che modo si possa aumentarne la rilevabilità.
  3. domandatevi cosa si dovrebbe fare qualora l’evento si verificasse, ricordando che per quanto bravi non riuscirete mai ad azzerare totalmente un rischio.

Per realizzare un sistema di risk management è possibile affidarsi a numerose linee guida o ricorrere alle norme internazionali (ad esempio la norma ISO 31000).

Non sempre è necessario gestire tutti i rischi all’ interno di un sistema di risk management. Una semplice abitudine al risk based thinking può già prevenire molti più problemi di quanto si possa immaginare.